Thursday, May 9, 2013

MIGLIACCIO NAPOLETANO - radici di un popolo affamato

Per raccontare le origini di questo dolce tutto italiano - che ritroviamo in varie regioni - ci vorrebbe un giorno intero, o grande capacità riassuntiva. Da dove posso iniziare: il nome Migliaccio è facilmente riconducibile alla parola miglio, la cui farina era un tempo usata per numerose preparazioni di dolci "poveri". Cugino del più conosciuto "Sanguinaccio": una preparazione a base di sangue di maiale tipica del periodo invernale, precisamente durante Giovedì Grasso; nel "Paese di Cuccagna" Matilde Serao descrive l'impegno che il popolo metteva per preparare “la enorme quantità di sanguinaccio rustico e sanguinaccio dolce, sanguinaccio nel budello bigio e sanguinaccio nel piatto, tutto cosparso di pezzettini gialli di Pan di Spagna: il sangue di maiale, cioè, unito al cioccolatte, al pistacchio, alla vaniglia, al cedro, alla cannella e presentato in una forma umile e leggiadra, dove la sua grassa brutalità era scomparsa”. Nei ricettari toscani ed emiliani del 18.mo secolo anche il Migliaccio era una specie di torta fatta di sangue di maiale impastato con del miglio brillato, ovviamente, le reazioni del clero e della borghesia non potevano che essere di assoluto disprezzo e dissenzo, e nessuno poteva mai pensare che questo "intruglio" era invece un'ancora di salvezza per un popolo affamato. Questo è solo l'inizio. Per scoprire come il nostro territorio ha reinterpretato la ricetta del Migliaccio - ma anche per approfondire una storia che denuncia la rovina materiale e morale della società napoletana (vedi libro) - vi rimando a due siti interessantissimi: da Angie Cafiero troverete tantissime rivisitazioni di questo dolce, anche in versione salata; su Il Meridiano potrete leggere "Le storie del carnevale napoletano".

CE L'HO, CE L'HO, MI MANCA ...!
200g semolino Molino Chiavazza
500ml latte
150ml acqua
1 noce di burro
200g zucchero
350g ricotta di pecora
2 uova
2 bustine di vanillina
Buccia di limone
Scorza di arancia candita Toschi
2 cucchiai di limoncello (in alternativa liquore "Strega")
Cioccolato fondente (per decorare, facoltativo)


A META' DEL LAVORO ...
Aggiungiamo al latte la buccia del limone, l'acqua e la noce di burro, portiamo ad ebollizione. Raggiunta la temperatura, abbassiamo la fiamma al minimo, togliamo la scorza del limone e versiamo a pioggia, molto lentamente, il semolino mischiando con cura per evitare grumi. Lasciamo freddare. Nel frattempo sbattiamo leggermente le uova con lo zucchero, la vanillina, il limoncello ed infine la ricotta, amalgamando il tutto con cura schiacciando la ricotta con una forchetta. Uniamo poco alla volta il semolino all'impasto di ricotta. Usiamo le mani per togliere i grumi di semolino che rimangono nell'impasto. Aggiungete la scorza di arancia candita a pezzetti. Versate l'impasto in formine o in una teglia tonda (io ho usato contenitori di silicone) inburrate ed infornate a 180° per un'ora.

CI SI DIVERTE MANGIANDO ...
In rete si trovano molte ricette e generalmente la differenza lampante sta nella quantità di uova usate. Il semolino andrebbe preparato all'interno di una pentola di rame o di acciaio. In alcune zone della Campania, questo dolce è chiamato anche “sfogliata”, perché l'impasto è, in realtà, una versione più povera del ripieno della sfogliatella napoletana; in questo caso troverete un involucro di pasta frolla e dentro la crema di ricotta e semolino. Potete anche aggiungere uva passa e sostituire il Limoncello con lo Zibibbo, o il Rhum.




Con questa ricetta partecipo al contest "Quick & easy"









Un bel film per stasera? CINERICETTE

8 comments:

  1. Beh, il fatto che nel tempo il sangue di maiale sia stato sostituito col limoncello non può che rassicurarci sul fatto che in fondo il mondo si è evoluto per il meglio... a parte gli scherzi (oltretutto è difficile dire se si sia evoluto per il meglio!), una storia affascinante che non conoscevo, e una ricetta veramente interessante!

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  2. buonissimo questo dolce, grazie per averci dato queste notizie sul migliaccio mi hai fatto ritornare indietro di qualche anno ...quando li preparava la mia mamma insieme al sanguinaccio..buona serata..!!

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    1. Ciao Tonia, ma cosa ne dici: assomiglia a quello della tua mamma? Ho visto che più o meno le ricette che si trovano in rete sono simili. Però, ho notato anche che ci sono impasti fatti con una quantità di uova spropositata e poi c'è chi mette tanta acqua insieme al latte. Tu cosa ne pensi? Grazie mille per essere passata a trovarmi ^_^ Buon week end!

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    2. Veramente la mia mamma era solita preparare il migliaccio fritto , con il semolino io invece preparo le classiche sfogliatelle napoletane e gli ingredienti sono più o meno simili al tuo dolce che peraltro mi è venuta una gran voglia di provare.. hai ragione che in rete si trovano quantità di ingredienti diversi ma questo è positivo perchè ti da modo di sperimentare...!! Mi ha fatto enorme piacere la tua visita ho lasciato la risposta al tuo commento in merito a Magic cooker, ti lascio il link così ti è più facile..!! ciao un bacio e buon fine settimana anche a te : )
      http://gliassaggiditonia.blogspot.it/2013/05/carciofi-e-patate-con-magic-cooker.html?showComment=1368205542810#c6752957975376789052

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  3. Una ricetta che sa di buono e di antico, presentata in chieva moderna, mi piace!!!!

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  4. Mi piace come racconti le tue ricette. e questa è estremamente affascinante. la proverò!
    grazie e buon we
    amelie

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  5. Che ricetta interessante!!! Non la conoscevo proprio:)
    Grazie mille...la inserisco subito!!:)
    Un bacione e buon weekend

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  6. Buonissima la ricetta!!
    Saluti dal family hotel Moena:-) Lisa

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